Anticiclone di nuovo in arrivo

Dopo il passaggio della perturbazione che sta interessando il Mediterraneo e soprattutto la nostra regione, descritto nei precedenti editoriali, assisteremo a un graduale aumento della pressione. L’anticiclone subtropicale è di nuovo in arrivo e farà il suo ingresso nel Mediterraneo occidentale rendendo difficile, se non impossibile, l’arrivo delle perturbazioni atlantiche nel nostro paese.

L’anticiclone troverà spazio grazie all’azione del getto Atlantico-Europeo, che spingerà verso nord-nord-est gran parte delle grandi perturbazioni atlantiche, lasciando strada libera all’azione stabilizzante dell’alta pressione che insisterà sul comparto occidentale europeo per quasi tutta la settimana prossima, con scarse precipitazioni e un valori termici sopra media (fig.1 e 3) .

Nel medio periodo si prevede la formazione di un profondo ciclone freddo tra le coste orientali canadesi e la Groenlandia che darà vita ad una vasta area di bassa pressione, alimentata da aria fredda proveniente dal polo nord, e da aria più temperata proveniente da sudovest causando la rimonta anticiclonica; in questo contesto si segnala come il modello ECMWF sia più propenso a proporre uno scenario più fresco per il mediterraneo unita anche alla formazione di una goccia fredda sulla penisola Iberica (fig.2).

In generale però i modelli di previsione stanno riscontrando difficoltà nel comprendere questo nuovo schema sinottico nel medio e lungo termine, stando ad indicare una certa complessità nell’evoluzione per prossimi giorni, sebbene entrambi concordino in una certa stabilizzazione delle correnti nel comparto Mediterraneo.

Con l’avanzare della stagione le opportunità per una discesa delle temperature tipiche di questo periodo si stanno riducendo. Dopo febbraio, infatti, il sole si alza significativamente all’orizzonte e le ore di luce aumentano in modo esponenziale.

Potrebbero ancora verificarsi irruzioni fredde più avanti, ma al momento possiamo affermare che l’inverno ce lo siamo giocato in un contesto termico e di precipitazioni anomalo. Attendiamo con interesse gli aggiornamenti futuri dei modelli nella speranza di qualche sorpresa, ma al momento dobbiamo affrontare la realtà: l’area mediterranea è soggetta ad un’anomalia climatica poco confrontabile con le restanti anomalie planetarie. Il nostro è un cluster, come si dice in gergo, particolarmente caldo tutto l’anno e purtroppo ce ne stiamo accorgendo, inverno dopo inverno, estate dopo estate.

Luca Pittaluga