Blocco anticiclonico permane, ma si iniziano a vedere alcuni segnali di cambiamento

La natura prova a cambiare rotta

Dal 4-5 febbraio un lento declino dell’anticilone mentre si ravvivano le correnti zonali in Altantico e Europa.

L’Europa è interessata, e lo sarà ancora per diversi giorni, dall’anticiclone subtropicale che garantirà purtroppo condizioni di stabilità atmosferica e temperature sopra media del periodo, specialmente in quota.

Assisteremo solo a una brevissima pausa tra il giorno 1 e 3 febbraio quando l’anticiclone, spostandosi più verso ovest, lascerà spazio a un veloce passaggio più fresco in quota da nord nord-est. (FIG. 1)

Le correnti si disporranno in quota dai quadranti settentrionali, successivamente da quelli orientali.

Dopo il 6 febbraio si nota invece, dopo una momentanea rimonta anticiclonica, un graduale rinforzo del flusso zonale nell’alto Atlantico e in sede europea (FIG.2).

Da notare come i modelli continuano a vedere una lacuna barica (cerchio azzurro) ad ovest della penisola Iberica e del continente africano, un elemento importante perchè la sua presenza appare molto più frequente rispetto al passato. Questa lacuna barica è una delle cause, non l’unica naturalmente, di queste soventi rialzi pressori in quota che  generano temperature anomale in estate ma anche in inverno, con tutte le conseguenze del caso.

 Si assisterà quindi ad una graduale, lenta, ma costante diminuzione delle temperature a 850hPa (1500metri circa di quota) (FIG.3).

Si noti come la temperatura declina lentamente (vedi frecce viola), ma anche la progressiva apertura dei vari scenari con il passare dei giorni: questo perchè i margini di errore nella tendenza previsionale si amplificano; in generale però al momento non si notano crolli di temperatura.

Questa prospettiva, che sembra consolidarsi come la più probabile -anche se tutti i modelli ancora non sono allineati nel momento in cui sto scrivendo- potrebbe rappresentare l’inizio di una via di uscita da questa situazione meteorologica in cui ci troviamo.  Che non significa che arriva il gelo e la neve, ma che l’anticiclone semplicemente si dovrà schiacciare lungo i meridiani lasciando che la corrente a getto si abbassi di latitudine e diventi una sorta di “pialla” anticiclonica.

Purtroppo quando certe anomalie si materializzano nel bel mezzo di una stagione per poterle eradicare occorre tempo e, per chi come me ama l’inverno, anche tanta pazienza.

Come se non bastasse buona parte del territorio italiano soffre da mesi di scarsità di precipitazioni e la “zero neve” in tutto l’appennino accrescerà questa necessità nei mesi primaverili dove ci si augura che le precipitazioni siano le più diffuse possibili.

Concludendo, si può sicuramente affermare che il blocco anticiclonico permane ancora, ma si iniziano a vedere alcuni segnali di cambiamento.

Luca Pittaluga

Del 29-01-2024
autore: Luca Pittaluga
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