𝐓𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐌𝐞𝐭𝐚̀ 𝐆𝐞𝐧𝐧𝐚𝐢𝐨
𝐕𝐚𝐜𝐜𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐠𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥’𝐢𝐧𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨
𝒅𝒆𝒍 08-01-2025

I titoloni del grande freddo in arrivo sul bacino del Mediterraneo stanno via via scomparendo dai social.

Nell’ultimo editoriale – del 03 gennaio 2025- avevo parlato ampiamente di tutta una serie di incertezze relative all’irruzione fredda che i modelli prevedevano tra il giorno 12 e il giorno 14 di gennaio sul Mediterraneo.

Le incertezze erano:
Posizionamento asse dell’alta pressione, estensione e inclinazione dell’alta pressione, eventuale formazione di una SCAD+, conseguente sinottica e possibile formazione del Ponte di Weikoff, posizionamento della goccia fredda (Italia? A nord delle Alpi? Solo sull’Italia meridionale? Solo Balcani?) e intensità della goccia fredda.

Di queste incertezze alcune sono divenute certezze altre si sono invece sciolte come neve al sole, è il caso di dirlo.

Le certezze, o quasi, che si paventano sono diverse fra cui un poderoso promontorio di alta pressione che formerà una Scand+ con direttrice sudovest / nordest, mentre la goccia fredda, in moto anti zonale verso il Mediterraneo, è stata in parte confermata, ma è stata anche ampiamente ridimensionata sia dal punto di vista della intensità del freddo, sia per la durata che sembra davvero effimera. (solo due o tre giorni)

Ma l’elemento che più desta preoccupazione è la fase successiva a questa, chiamiamola si fa per dire, irruzione fredda.

Quasi tutti i modelli infatti vedono una parte di quest’aria fredda traslare fino ben oltre lo Stretto di Gibilterra e, perdendo completamente il legame con il getto, precipitare sopra gli stati nordafricani occidentali. Mentre un’altra parte dell’aria fredda rimasta ad est (grossomodo sui Balcani meridionali) tenderà anch’essa a scendere di latitudine, oltrepassando la Turchia fino a raggiungere l’Egitto e la vicina penisola araba.

Questa sinottica ha buone possibilità di far congiungere l’alta pressione scandinava con la fascia sub tropicale, andando a creare così un nuovo promontorio di alta pressione che non sarà più nel vicino Atlantico -come vedremo da domani- ma andrà a invadere il Mediterraneo, passando per l’Italia e raggiungendo con il suo massimo pressorio l’Europa centro settentrionale.

Se questa tendenza individuata dal modello europeo -ECMWF- dovesse essere confermata, sarebbe davvero un abominio: i geopotenziali che si genererebbero con questa configurazione sarebbero enormi. La pressione di 500 hPa schizzerebbe ad un’altezza di oltre 5800 metri, un’enormità anche se fossimo in pieno luglio!

Questa tendenza prevista da dopo metà del mese è in gran parte confermata anche dal modello americano GFS e da quello sperimentale europeo AIFS, per cui dubito fortemente una completa ritrattazione.

Tuttavia, in funzione delle posizioni che si ritaglieranno le due gocce fredde, ad ovest e ad est del promontorio, potrebbero spostare l’asse dell’alta pressione più verso la penisola iberica, garantendo così la possibilità di arrivo di aria più fresca da est alle quote più basse evitando in parte di farci piombare come se fossimo in tarda primavera.

Oppure, scenario alternativo ma possibile, le due gocce fredde potrebbero avere la forza di tagliare poi la radice stessa del promontorio limitando la sua permanenza, facendo traslare il nucleo più robusto dl alta pressione sull’Europa Centrale e settentrionale.

Se dovesse arrivare un briciolo di aria fredda le probabilità che questa affluisca verso le regioni centro meridionali italiane sono abbastanza alte.

Godiamoci quindi questo breve momento di freddo (non gelo), in arrivo da nord est e che andrà a colpire il centrosud italiano previsto dal 12 al 14 gennaio. Dopo purtroppo, sembra segnato verso all’ennesima ondata di calore invernale che andrebbe tra l’altro a disintegrare il manto nevoso e ad intaccare nuovamente i ghiacciai perenni delle Alpi.

Vi basti pensare che sulla Danimarca l’anomali positiva per il giorno 18, alla quota di 1500 metri potrebbe arrivare a 18°C in più rispetto alla media del periodo.